Quando si pensa alle ricette di Natale una delle prime che viene alla mente è certamente il pandoro, dolce natalizio per eccellenza insieme, ovviamente, al panettone.
Il pandoro, un dolce tipico della tradizione gastronomica veronese, presenta la classica forma “stella a 5 punte”; le sue origini non sono ben chiare ma stando ad alcune ricostruzioni sembra sia stato “inventato” in Austria ai tempi dell’Impero Asburgico, sotto il nome di “Pane di Vienna”, una chiara derivazione delle brioches francesi. Nel Settecento e nell’Ottocento, la tecnica per realizzare questo tipo di pane era ben conosciuta e la sua preparazione prevedeva che, una volta ultimato l’impasto di base, bisognasse aggiungere una dose maggiore di burro in maniera tale che, in fase di cottura, il pane potesse acquistare volume.
Secondo altre ricerche, invece, il pandoro odierno deriverebbe dal “Pan de oro”, un dolce che aveva la particolarità di essere completamente ricoperto di foglie di oro zecchino e solitamente veniva servito nel corso di importanti ricevimenti di corte.
In ogni modo la ricostruzione che al momento pare più attendibile è quella che fa risalire le origini del pandoro al “Nadalin”, un dolce a forma di stella che per tradizione tutte le famiglie veronesi erano solite preparare durante le feste natalizie.
Ovviamente nel corso dei secoli la ricetta ha subito delle piccole variazione ed è probabile che quella che oggi viene seguita per realizzare il pandoro classico sia stata arricchita anche grazie alla collaborazione di pasticceri austriaci che, anticamente, erano impiegati in gran numero nelle pasticcerie veronesi.
Sembra che il primo pandoro sia stato preparato nel 1260 per festeggiare il Natale in seguito all’investitura dei nobili Della Scala e dei Signori di Verona; questo primo pandoro presentava una forma a stella a 8 punte ed era ricoperto interamente di glassa. Solo nell’Ottocento il pandoro cambiò forma, venne preparato con una altezza maggiore e preferito nella versione stella a cinque punte.
La ricetta ufficiale del pandoro venne brevettata nel 1894 da Domenico Melegatti che brevettò anche lo stampo che, secondo un’altra ricostruzione pare sia stato disegnato dal pittore impressionista Angelo Dell’Oca Bianca.
Per quanto riguarda il nome sembra che questo derivi dal colore del dolce, mentre la ricetta base deve prevedere sempre farina, zucchero, uova, lievito, burro e burro di cacao, mentre la tecnica di lavorazione è solitamente molto lunga.